• Le flessioni dei mercati possono essere particolarmente dolorose da sopportare per i clienti.
  • I consulenti possono svolgere un ruolo importante inquadrando le flessioni nella giusta prospettiva.
  • In genere gli investitori di lungo periodo realizzano dei guadagni se mantengono gli investimenti durante i periodi di turbolenze dei mercati. 

 

Quando i mercati azionari globali scendono come quest'anno, per gli investitori può rivelarsi un evento davvero difficile da sopportare. Le ricerche suggeriscono che l'esperienza di una perdita è psicologicamente più intensa di quella di un guadagno di pari entità1, ed è per questo che i clienti apprezzeranno più che mai la guida e l'aiuto dei loro consulenti di fiducia.

La verità è che le flessioni del mercato sono una parte ineludibile degli investimenti a lungo termine. Gli investitori con una mentalità di lungo periodo vanno incontro a diverse flessioni, o mercati ribassisti, durante il loro percorso d'investimento. Si definiscono ribassisti i mercati che accusano un calo del 20% o più per almeno due mesi.

La ricerca da cui traiamo le nostre conclusioni si basa sui dati degli Stati Uniti, ma i risultati sono generalmente validi per tutti i mercati, e cioè che resistere durante i periodi di crisi può comportare dei vantaggi. Utilizzando l'indice MSCI World in rappresentanza dei mercati azionari globali, il grafico sottostante mostra che dal 1980 alla fine del 2021 gli investitori avevano già sperimentato nove mercati ribassisti.

Fonti: Indice MSCI World dal 1° gennaio 1980 al 31 dicembre 1987, in seguito indice MSCI AC WorldNota: Sebbene la flessione iniziata nel marzo del 2020 non soddisfi la nostra definizione di mercato ribassista, essendo durata meno di due mesi, è stata inserita nell'analisi per via dell'entità del calo. Entrambi gli indici sono denominati in dollari USA.

 

Nonostante le flessioni, le quotazioni azionarie globali hanno continuato a raggiungere i massimi storici dopo ogni mercato ribassista del periodo. Riteniamo che questo sia un messaggio forte, che evidenzia l'importanza di mantenere gli investimenti, in particolare durante i periodi di performance inferiore alla media.

Alcuni clienti possono accusare il peso di una flessione in misura maggiore rispetto ad altri, a seconda della loro situazione individuale, ma è fondamentale mantenere una prospettiva a lungo termine e conservare gli investimenti per beneficiare della successiva ripresa. Alcuni dei cali registrati nei mercati ribassisti dal 1980 sono stati bruschi, ma molte delle “impennate” evidenziate nei successivi mercati rialzisti sono state ancora più brusche, e spesso sono durate più a lungo, premiando adeguatamente nel lungo termine gli investitori per il rischio assunto.

Mantenere gli investimenti per approfittare della ripresa.

Potrebbe sembrare un controsenso mantenere gli investimenti in attivi che stanno perdendo valore, soprattutto se si sospetta che le perdite possano aumentare prima della ripresa. Ma disinvestendo in periodi turbolenti gli investitori rischiano di perdere ingenti guadagni che avrebbero consentito loro di raggiungere i loro obiettivi d'investimento. Il periodo riportato ha uno scopo puramente indicativo.

Fonte: Calcoli di Vanguard con dati di FactSet. Dati tra il 1° novembre 2018 e il 28 febbraio 2019. Note: Il grafico mostra la performance di un ipotetico portafoglio composto al 60% da azioni e al 40% da obbligazioni, comprendente azioni statunitensi, azioni globali escluse quelle degli Stati Uniti, obbligazioni statunitensi e obbligazioni globali escluse quelle degli Stati Uniti, durante e dopo una brusca flessione del mercato. Azioni statunitensi rappresentate dall'indice CRSP US Total Market. Obbligazioni statunitensi rappresentate dall'indice Bloomberg U.S. Aggregate Float Adjusted. Azioni globali rappresentate dall'indice FTSE Global All Cap ex US. Obbligazioni globali rappresentate dall'indice Bloomberg Global Aggregate ex-USD Float-Adjusted RIC Capped. Rendimenti calcolati in dollari USA.

 

Il grafico mostra un esempio ipotetico di portafoglio di azioni/obbligazioni in misura 60/40 durante e dopo una brusca flessione del mercato. Il portafoglio valeva 1 milione di dollari la mattina del 1° novembre 2018 e ha perso il 5,7% del suo valore entro il 24 dicembre. Nell'ipotesi in cui l'investitore avesse liquidato gli investimenti il 24 dicembre 2018 e reinvestito i proventi il 2 gennaio 2019 - poco dopo che i mercati hanno iniziato a riprendersi - il portafoglio si sarebbe attestato a 1.009.820 dollari il 28 febbraio 2019.

Se, invece, l'investitore avesse mantenuto gli investimenti, il portafoglio si sarebbe attestato a 1.042.046 di dollari il 28 febbraio 2019. Stiamo parlando di un guadagno di 30.000 dollari per aver mantenuto gli investimenti durante la crisi.

La ratio è che, benché disinvestire quando i mercati sono in calo possa sembrare giusto in quel preciso momento, la realtà è che gli investitori rischiano di perdere i rendimenti quando i mercati si riprendono, anche se il periodo di ritiro dal mercato è di breve durata.

Forse una delle cose migliori che un investitore possa fare quando i mercati crollano è quella di non ascoltare i discorsi. C'è un vecchio detto che esorta a non controllare il conto quando i titoli crollano. Come si evince dai grafici precedenti, mantenere gli investimenti ripaga gli investitori di lungo periodo.

I grafici di questo articolo sono disponibili in un file PDF di facile consultazione assieme ad altri utili grafici che possono aiutare gli investitori ad orientarsi nelle fasi di ribasso del mercato. È sufficiente consultare la sezione relativa alle risorse di marketing nella scheda dell'assistenza per i consulenti nel nostro sito, dove si trovano ulteriori materiali formativi e didattici.

1Kahneman and Tversky, 1979. ‘Prospect theory: An analysis of decision under risk.’

Informazioni sui rischi d’investimento

Il valore degli investimenti e il reddito da essi derivante possono diminuire o aumentare e gli investitori potrebbero recuperare un importo inferiore a quello investito.

I risultati precedenti non possono essere presi come riferimento per i risultati futuri.

Le simulazioni dei rendimenti precedenti non possono essere prese come riferimento per i risultati futuri.

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