Punti salienti
Rialzi dei tassi appaiono probabili negli Stati Uniti e nel Regno Unito in ragione dell’inflazione ancora elevata, mentre nell’Area Euro la banca centrale verosimilmente è giunta a fine corsa. Per l’economia cinese il peggio potrebbe essere alle spalle.
Stati Uniti – Benché l’inflazione americana sia stata superiore alle attese ad agosto, non prevendiamo che tenderà a salire a livelli molto più alti e confermiamo le nostre stime sulla crescita, sui tassi e sull’inflazione degli Stati Uniti indicate per fine anno.
L’inflazione americana rilevata dall’indice dei prezzi al consumo (CPI) ad agosto si è attestata al 3,7% su base annua. Su base mensile, l’incremento rispetto al 3,2% di luglio è ascrivibile soprattutto all’aumento del prezzo della benzina che ha segnato un +10,6% rispetto a luglio. L’inflazione di fondo, ossia depurata delle componenti più volatili rappresentate dai prezzi di alimentari ed energia, è cresciuta dello 0,28% rispetto a luglio, un incremento lievemente superiore all’aumento dello 0,25% che ci aspettavamo, manifestando una dinamica accelerata in confronto ai due mesi precedenti.
Nonostante l’aumento sia dell’inflazione complessiva che di quella di fondo (indice CPI), la componente relativa all’alloggio ha proseguito il trend di discesa, i prezzi dei beni hanno registrato valori deflattivi, e inoltre, al di fuori dei trasporti dai prezzi volatili, i prezzi dei servizi sono stati largamente in linea con le aspettative. Ci aspettiamo tuttora che il 2023 si chiuda con un’inflazione complessiva del 3,2% e un’inflazione di fondo del 3,6% su base annua per l’indice dei prezzi al consumo (CPI).
Il tasso di disoccupazione è salito al 3,8% ad agosto ma non prevediamo ulteriori aumenti prima di fine anno. Confermiamo la nostra stima di crescita all’1,8% per il 2023 e il nostro scenario di base di una recessione entro i prossimi 18 mesi.
Area Euro – Riteniamo che la politica monetaria restrittiva avviata a luglio 2022 esplicherà i suoi massimi effetti nei prossimi due trimestri e che la Banca centrale europea (BCE) abbia raggiunto il picco nell’attuale ciclo di rialzi dei tassi.
Dopo l’aumento deciso alla riunione del 14 settembre che ha portato il tasso sui depositi al 4,0%, crediamo che la BCE lascerà i tassi invariati sino almeno alla metà del 2024.
L’inflazione complessiva ad agosto è rimasta stabile al 5,3% su base annua. La componente dei servizi ha registrato solo una modesta discesa dal 5,6% al 5,5% su base annua, e il dato dell’inflazione di fondo, che esclude i prezzi dell’energia, degli alimentari, degli alcolici e dei tabacchi, è calato al 5,3% dal 5,5% di luglio. Ci aspettiamo una netta traiettoria disinflazionistica per la parte restante del 2023 e un’inflazione di fondo intorno al 3,3% per fine anno.
Restiamo scettici riguardo alla possibilità di una discesa indolore dell’inflazione e prevediamo un aumento del tasso di disoccupazione prima di fine anno. Vanguard si aspetta una contrazione dell’economia dell’Eurozona nel terzo e nel quarto trimestre del 2023.
Regno Unito – I dati contrastati sul mercato del lavoro, le forti pressioni inflazioniste e i segnali di debolezza per l’economia mettono la Bank of England (BoE) in una posizione difficile alla prossima riunione del 21 settembre.
Crediamo che la banca centrale annuncerà un ulteriore rialzo dei tassi di 25 punti base alla riunione di settembre e confermiamo la nostra aspettativa di un tasso terminale al 5,5%-5,75%. Ciò detto, esiste il rischio che i dati persistentemente elevati dell’inflazione e degli aumenti dei salari possano spingere la banca centrale verso un tasso terminale superiore alla nostra previsione.
Nel Regno Unito, l’inflazione complessiva è cresciuta del 6,8% a luglio su base annua, in calo rispetto al 7,9% di giugno ma ancora ben al di sopra dell’obiettivo del 2% della banca centrale. L’inflazione di fondo, da cui sono esclusi i prezzi di alcolici, tabacchi, alimentari ed energia, è salita del 6,9% su base annua. L’inflazione per la componente servizi è aumentata dal 7,2% al 7,4% su base annua. Vanguard si aspetta che l’inflazione sia quella complessiva che quella di fondo scendano a un livello prossimo al 5% entro la fine del 2023.
La crescita dei salari è rimasta vigorosa, nel settore privato le retribuzioni (esclusi i bonus) sono cresciute dell’8,1% nel trimestre conclusosi il 31 luglio rispetto allo stesso periodo del 2022. Al contempo i livelli occupazionali si sono contratti e le posizioni lavorative vacanti sono scese al di sotto di 1 milione per la prima volta dal 2021, mentre il tasso di disoccupazione è salito al 4,3% nel periodo maggio-luglio dal 4,2% del periodo aprile-giugno.
Il PIL del Regno Unito si è contratto dello 0,5% a luglio rispetto a giugno. Continuiamo a prevedere un PIL sull’intero 2023 largamente invariato rispetto al 2022 e che l’economia britannica entrerà in recessione entro i prossimi 18 mesi, nel nostro scenario di base.
Cina – Ci sono timidi segnali che l’economia cinese potrebbe essere prossima al rimbalzo, ma è ancora troppo presto per esprimersi in tal senso.
Gli ultimi dati pubblicati sugli scambi commerciali, sull’inflazione e sulla domanda di credito non sono stati così drammatici come molti si aspettavano, tuttavia le sfide economiche per la Cina non sono di certo concluse. I report di settembre sulle vendite al dettaglio e su quelle immobiliari nonché sulla produzione industriale e sugli investimenti in attività fisse aiuteranno a chiarire il quadro evolutivo dell’economia cinese.
Gli indici ufficiali dei responsabili degli acquisti (indici PMI) segnalano che è proseguita la contrazione del settore manifatturiero e al contempo ha rallentato la crescita dei servizi. Le esportazioni sono scese dell’8,8% ad agosto dopo una flessione del 14,5% a luglio, mentre le importazioni sono diminuite del 7,3% a fronte di una discesa del 12,4% su base annua a luglio.
Dopo il calo di luglio, quando sono scesi su base annua, ad agosto i prezzi al consumo sono saliti dello 0,1% su base annua e dello 0,3% su base mensile. Vanguard si aspetta un’inflazione complessiva dello 0,5%–1,0% sull’intero anno.
Confermiamo la nostra previsione di crescita economica per l’intero 2023 in un range compreso fra il 5,25% e il 5,75%.
Quanto precede riflette le opinioni del team di esperti in materia di economia e mercati globali di Vanguard Investment Strategy Group (ISG) al 14 settembre 2023.
Le previsioni di rendimento annualizzato a 10 anni di Vanguard per l’azionario e l’obbligazionario restano invariate rispetto al nostro aggiornamento sull’economia e sui mercati di agosto 2023 e sono basate sulle elaborazioni al 30 giugno 2023 ottenute con il Vanguard Capital Markets Model® (VCMM).
Le nostre proiezioni di rendimento nominale annualizzate a 10 anni espresse in valuta locale per gli investitori sono le seguenti2 :
1 Il tasso terminale è il punto più alto finale del ciclo di rialzi dei tassi della banca centrale; quanto affermato riflette il nostro giudizio.
2 I dati sono basati su un intervallo di 2 punti intorno al 50° percentile della distribuzione dei risultati di rendimento per l’azionario e su un intervallo di 1 punto intorno al 50° percentile per l’obbligazionario. I numeri tra parentesi riflettono la volatilità mediana.
IMPORTANTE: le proiezioni e le altre informazioni generate dal Vanguard Capital Markets Model sulla probabilità dei diversi risultati degli investimenti sono di natura ipotetica, non riflettono i risultati effettivi degli investimenti e non sono garanzia di risultati futuri. Le distribuzioni dei risultati di rendimento ottenuti con il VCMM sono il frutto di 10.000 simulazioni per ciascuna classe di attivo modellizzata. Simulazioni al 30 giugno 2023. I risultati del modello possono variare ogni volta che lo si utilizza e nel tempo. Per maggiori informazioni si rimanda alla sezione Note.
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Le proiezioni ottenute col VCMM sono basate su un'analisi statistica di dati storici. I rendimenti futuri possono avere un andamento diverso dai modelli storici catturati nel VCMM. È importante notare che il VCMM potrebbe sottostimare gli scenari negativi non osservati nei periodi storici nei quali è basato il modello di stima.
Il Vanguard Capital Markets Model® è uno strumento di simulazione finanziaria proprietario, sviluppato e gestito da esperti di ricerca e consulenti qualificati di Vanguard. Il modello prevede le distribuzioni dei rendimenti futuri di una vasta gamma di classi di attivi. Tra le classi di attivi figurano i mercati azionari statunitensi e internazionali, buoni del tesoro statunitensi e mercati dei titoli societari obbligazionari con diverse scadenze, mercati obbligazionari internazionali, mercati monetari statunitensi, materie prime e alcune strategie d’investimento alternative. Il fondamento teorico ed empirico del Vanguard Capital Markets Model è che i rendimenti delle diverse classi di attivi rispecchiano la contropartita richiesta dagli investitori per assumersi diversi tipi di rischio sistematico (beta). Al centro del modello vi sono le stime del rapporto statistico dinamico tra fattori di rischio e rendimenti degli attivi, ottenute da analisi statistiche basate sui dati finanziari ed economici mensili disponibili a partire dagli inizi degli anni Sessanta del secolo scorso. Tramite un sistema di equazioni stimate, il modello applica un metodo di simulazione Monte Carlo per proiettare i rapporti stimati tra i fattori di rischio e le classi di attivi, come pure l'incertezza e la casualità nel tempo. Il modello produce un'ampia serie di risultati simulati per ogni classe di attivi su diversi orizzonti temporali. Le previsioni si ottengono attraverso misure di tendenza centrale in tali simulazioni. I risultati ottenuti con lo strumento variano ogni volta che lo si utilizza e nel tempo.
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