L'indicizzazione secondo Vanguard
ETF e indicizzazione in Vanguard
Il punto di Viktor Nossek, Head of Investment and Product Analytics, Vanguard Europe.
Il 2022 ha messo a dura prova gli investitori azionari che hanno dovuto fare i conti con una situazione globale difficile. Se a ciò si aggiungono le perduranti incertezze geopolitiche e l'inflazione ancora elevata, non c'è da stupirsi che molti investitori si stiano chiedendo come i loro portafogli azionari possano resistere ad contesto così complesso per gli investimenti.
Che si tratti della componente azionaria del portafoglio di un investitore o, in generale, di una soluzione multiasset, un modo semplice, e spesso poco considerato, per rendere più proficui gli investimenti azionari è quello di sfruttare i flussi derivanti da dividendi diversificati per contribuire alla performance a lungo termine.
I dividendi possono svolgere un ruolo fondamentale nel determinare i rendimento azionario nel lungo termine. Questo vale anche per i mercati azionari tradizionalmente considerati in crescita, come quello degli Stati Uniti. Il grafico seguente evidenzia l'importanza dei dividendi composti su lunghi orizzonti temporali per l'indice S&P 500,. Il contributo dei dividendi potrebbe sorprendere alcuni investitori.
Contributo ai rendimenti totali a lungo termine nel mercato azionario statunitense
La performance passata non è un indicatore affidabile di rendimenti futuri.
Fonte: Robert J. Shiller, con dati del mercato azionario utilizzati in "Irrational Exuberance" Princeton University Press, 2000, 2005, 2015, Vanguard. Dati dal 31 ottobre 1922 al 31 ottobre 2022. Dividendi lordi (comprensivi della ritenuta fiscale) reinvestiti nell'indice. Rendimento e prezzi in USD.
Ad esempio, nei 20 anni fino al 31 ottobre 2022 il 39% dei rendimenti totali prodotti dall'indice S&P 500 deriva dai dividendi reinvestiti1.
Nel Regno Unito il ruolo dei dividendi è stato da sempre più importante, in parte perché le società britanniche hanno tradizionalmente mantenuto politiche di distribuzione generose per soddisfare alcuni azionisti istituzionali (come i fondi pensione e le assicurazioni sulla vita) che premiano il reddito a lungo termine più di altre tipologie di investitori. Nello specifico i dividendi reinvestiti hanno rappresentato il 67% dei rendimenti totali in 20 anni.
Uno dei motivi per cui l'esposizione diversificata ai dividendi è così efficace nel produrre rendimenti è la capacità dei dividendi di battere l'inflazione nel lungo periodo. L’inflazione costantemente elevata e gli sforzi coordinati delle banche centrali per contenerlacontinuano ad essere uno degli argomenti di maggiore interesse per gli investitori nel 2023 e i dividendi hanno dimostrato una solida capacità di contrastare l'inflazione su lunghi periodi di tempo.
Come si evince dal grafico, negli Stati Uniti, ad esempio, la crescita dei dividendi ha superato l'inflazione di cinque punti percentuali in vent'anni fino al 30 ottobre 2022 e di 2,1 punti percentuali in 100 anni2.
Crescita annualizzata di dividendi USA e inflazione
La performance passata non è un indicatore affidabile di rendimenti futuri.
Fonte: Robert J. Shiller, con dati del mercato azionario utilizzati in "Irrational Exuberance" Princeton University Press, 2000, 2005, 2015, Vanguard. Dati dal 30 settembre 1922 al 30 ottobre 2022. Dividendi per azione riferiti all'indice S&P 500. Inflazione = Indice dei prezzi al consumo urbani statunitensi.
Nel Regno Unito, nonostante il fatto che il dato reale sia stato meno spettacolare rispetto agli Stati Uniti, la crescita dei dividendi ha comunque superato quella dei prezzi di 0,6 punti percentuali nell'orizzonte temporale ventennale fino al 31 ottobre 20223 . Nel lungo periodo anche una modesta crescita reale dei dividendi, se reinvestiti, può comportare un apporto significativo al rendimento totale.
Come abbiamo analizzato4, per gli investitori che cercano di ottenere un rendimento reale positivo su un orizzonte molto lungo, le azioni, soprattutto se diversificate a livello globale, offrono la migliore probabilità di battere l'inflazione.
Oltre a proteggere contro l'inflazione, i dividendi possono imprimere un'accelerazione significativa ai rendimenti totali degli investitori, purché reinvestiti in azioni e composti nel lungo periodo. A nostro avviso il modo migliore per ottenere il massimo dai dividendi è ricevere le distribuzioni da più fonti.
Le esposizioni a indici azionari broad, che offrono accesso a distribuzioni di dividendi diversificate, possono offrire agli investitori di lungo termine una certa funzione difensiva che, invece, può mancare in alcune strategie azionarie più concentrate. Raccogliendo e reinvestendo i pagamenti dei dividendi periodici in tutti i principali mercati azionari, le esposizioni agli indici broad fanno confluire i dividendi in rendimenti totali più elevati nel lungo periodo.
Inoltre, durante le fasi di ribasso dei mercati azionari, i dividendi, anche se ridotti da alcune società, vengono reinvestiti a valutazioni scontate, il che può amplificare l’effetto della capitalizzazione e aumentare i rendimenti totali di lungo periodo una volta che il mercato azionario rimbalza. Quanto più lungo è l'orizzonte d'investimento, tanto maggiore è l'effetto valanga dei dividendi sui rendimenti totali.
La nostra ricerca suggerisce che il massiccio ricorso ai dividendi globali, oltre a contribuire ai rendimenti totali di lungo periodo, può anche aiutare gli investitori ad evitare le cosiddette value trap – cioè quando le basse valutazioni di una società sono sostenute da fondamentali deboli - cosa che le strategie di dividendi più concentrate non sono in grado di fare.
Sia per i portafogli azionari, sia per gli investimenti multiasset, le esposizioni agli indici azionari broad, che danno accesso a distribuzioni di dividendi diversificate sono, a nostro avviso, uno dei modi migliori per rendere più efficaci gli investimenti azionari e migliorare la possibilità di ottenere rendimenti totali più elevati nel lungo periodo.
1 Fonte: Robert J. Shiller, con dati del mercato azionario utilizzati in "Irrational Exuberance" Princeton University Press, 2000, 2005, 2015, Vanguard. Dati dal 31 ottobre 1922 al 31 ottobre 2022. Dividendi lordi (comprensivi della ritenuta fiscale) reinvestiti nell'indice. Rendimento e prezzi in USD.
2 Fonte: Robert J. Shiller, con dati del mercato azionario utilizzati in "Irrational Exuberance" Princeton University Press, 2000, 2005, 2015, Vanguard. Dati dal 30 settembre 1922 al 30 ottobre 2022. Dividendi per azione riferiti all'indice S&P 500. Inflazione = Indice dei prezzi al consumo urbani statunitensi.
3 Fonte: Bloomberg, ONS, GFD, Vanguard. Dati dal 30 ottobre 1922 al 31 ottobre 2022. Dividendi per azione riferiti all'indice FT Actuaries All Share, collegati a catena con il FTSE All Share Index Inflation = indice CPI del Regno Unito.
4 Fonte: Vanguard. Previsioni economiche e di mercato di Vanguard per il 2023: contrasto all'inflazione, Dicembre 2022.
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