Il punto di Kunal Mehta, Head of Fixed Income Specialist Team e Suparna Sampath, Fixed Income Specialist, Vanguard, Europe.
Molti investitori obbligazionari saranno desiderosi di lasciarsi alle spalle il 2022, dopo aver assistito a un anno difficile per l’asset class in questione. Nel tentativo di contenere l'impennata dell'inflazione, le banche centrali mondiali hanno rapidamente inasprito la politica monetaria, per cui gli investitori hanno cominciato tenere le obbligazioni sotto stretta osservazione. Di conseguenza, la maggior parte dei principali segmenti del comparto credito obbligazionario ha registrato rendimenti negativi in un anno tra i più negativi di sempre per le obbligazioni, come si evince dal grafico sottostante.
Un 2022 molto difficile per il credito obbligazionario
Fonti: Indici Bloomberg e J.P. Morgan EMBI Global Diversified Index. I dati si riferiscono al periodo dal 31 dicembre 2021 al 31 dicembre 2022.
La performance passata non è garanzia di rendimenti futuri. La performance di un indice non è rappresentativa di alcun investimento specifico, dal momento che non è possibile investire direttamente in un indice.
È importante riconoscere che, dopo il sell-off dei titoli obbligazionari dello scorso anno, il settore si trova ancora a dover affrontare nuove sfide. La recessione incombe, l'inflazione - anche se in discesa rispetto ai recenti picchi delle economie sviluppate - rimane elevata, gli spread creditizi si sono ristretti e molte economie dei principali mercati sviluppati devono affrontare sfide sul piano finanziario. L'aumento della volatilità potrebbe quindi accompagnarci ancora per un po'.
Detto questo, le prospettive per il 2023 sono a nostro avviso molto più rosee, e creano opportunità per chi investe in obbligazioni a gestione attiva adottando un approccio basato su un’attenta gestione del rischio. Ecco perché siamo cautamente ottimisti sulle obbligazioni per l'anno a venire.
Anche se non è necessario ricordare alla maggior parte degli investitori che i tassi d'interesse sono sostanzialmente più alti rispetto a un anno fa, essi dovrebbero anche tenere presente che gli investitori obbligazionari con un orizzonte d'investimento sufficientemente lungo saranno in realtà più avvantaggiati nel prossimo decennio rispetto a quanto lo sarebbero stati se non si fosse verificato il sell-off dello scorso anno.
Gli investitori sono ora in grado di accedere a rendimenti che non si vedevano da anni. I rendimenti obbligazionari sono nettamente superiori alla media ventennale, il che significa che gli investitori dispongono di un punto d'ingresso interessante in questa classe di attivi, come si evince dal grafico seguente.
I rendimenti sono più elevati per la maggior parte dei segmenti obbligazionari
La performance passata non è un indicatore affidabile di risultati futuri.
Fonte: Bloomberg. Periodo di riferimento dei dati: 31 ottobre 2002 - 31 dicembre 2022. Indici usati: Titoli di stato Regno Unito: Bloomberg Sterling Gilts Total Return Index Value Unhedged GBP; Titoli di stato area euro: Bloomberg Euro Agg Government Total Return Index Value Unhedged EUR; Titoli di stato Stati Uniti: Bloomberg US Treasury Total Return Unhedged USD; credito globale: Bloomberg Global Aggregate Credit Total Return Index Value Hedged USD.
Oltre a rafforzare i rendimenti assoluti attesi a lungo termine, i rendimenti più elevati consentono agli investitori obbligazionari di disporre di un cuscinetto migliore per far fronte a eventuali ulteriori volatilità e shock di mercato. Dopo che nel 2022 l'attenzione si è concentrata in gran parte sui tassi d'interesse risk-free, ora che gli investitori temono una recessione globale all'orizzonte l'attenzione si sta spostando sul credito e sulla necessità che gli investitori obbligazionari siano adeguatamente compensati per il rischio di recessione. Allo stato attuale non crediamo che gli spread creditizi abbiano ancora prezzato appieno il rischio di recessione.
In una situazione di questo tipo, poiché gli investitori cercano sempre più sicurezza in presenza dei timori di una recessione, la domanda di credito obbligazionario di qualità probabilmente aumenterà e ci aspettiamo di assistere a una maggiore dislocazione dei prezzi tra il credito di qualità superiore e quello di qualità inferiore, con nuove opportunità di gestione attiva.
Nell'ambito delle obbligazioni investment-grade, i settori non ciclici hanno da sempre generato una crescita positiva degli utili durante le recessioni, mentre i settori ciclici hanno tipicamente fatto registrare un calo degli utili. Riteniamo che ciò continuerà a verificarsi anche durante questo ciclo del credito. Abbiamo anche osservato che gli spread creditizi sulle obbligazioni con rating BBB sono a livelli compressi rispetto a quelli dei crediti di qualità superiore, con rating A. Dato l'elevato rischio di recessione, riteniamo che questa tendenza meriti di essere monitorata in futuro.
Tra le obbligazioni high-yield, la qualità del credito è storicamente più resistente, essendo migliorata significativamente dopo la crisi finanziaria globale. Tuttavia, con i tassi di default molto bassi rispetto agli standard storici, prevediamo un aumento delle insolvenze societarie. Inoltre, dato il contesto economico e con gli attuali spread al di sotto delle medie storiche, a nostro avviso gli spread del credito high-yield hanno poche possibilità di assorbire tante altre sorprese negative. Ciò si presta potenzialmente a favore di un approccio attivo basato sulla selezione dei titoli.
Le obbligazioni dei mercati emergenti beneficeranno probabilmente del miglioramento della crescita nei paesi emergenti in generale, anche se dietro a una situazione di questo tipo il quadro è eterogeno. È probabile che il credito dei mercati emergenti più deboli siano in ritardo rispetto ad un potenziale rimbalzo, date le crescenti pressioni esterne. Per quanto riguarda gli spread, mentre quelli del credito investment grade dei mercati emergenti si sono recentemente ristretti, quelli high-yield degli stessi mercati rimangono relativamente ampi. Per quanto riguarda i flussi d'investimento, dopo aver registrato disinvestimenti lo scorso anno - e con il 2023 che probabilmente sarà un altro anno di emissioni nette negative - riteniamo che i mercati del debito dei paesi emergenti vedranno un supporto tecnico più forte nel 2023.
Poiché i rischi economici e geopolitici restano una minaccia per il 2023, ci aspettiamo una maggiore volatilità per quest'anno. Ma vediamo anche maggiori opportunità per la gestione attiva di apportare valore. Le scelte attive su settori, relative value e selezione titoli dovrebbero avere più peso in un mercato che non è sopraffatto da forze macroeconomiche o - come è avvenuto soprattutto dopo la crisi finanziaria globale - dominato da una politica non ortodossa delle banche centrali. In una situazione di questo tipo è più probabile che gli investitori obbligazionari vengano remunerati per aver aumentato il rischio.
Per accedere al meglio a queste opportunità riteniamo che il miglior metodo di gestione attiva sia quello di concentrarsi sulla selezione bottom-up dei titoli e sul valore relativo nell’ambitodi uno stretto controllo del rischio. . Questo atteggiamento è sempre stato al centro del nostro approccio alla gestione obbligazionaria attiva in tutte le situazioni di mercato.
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Il valore degli investimenti e il reddito da essi derivante possono diminuire o aumentare e gli investitori potrebbero recuperare un importo inferiore a quello investito.
Alcuni fondi investono nei mercati emergenti, che possono risultare più volatili rispetto a quelli più consolidati. Di conseguenza, il valore dell’investimento potrebbe aumentare o diminuire.
I fondi che investono in titoli a tasso fisso comportano i rischi di mancato rimborso e di erosione del valore del capitale investito; inoltre il livello di reddito è soggetto ad oscillazioni. L'andamento dei tassi d'interesse può influire sul valore del capitale dei titoli a tasso fisso. Le obbligazioni societarie possono offrire rendimenti più elevati, ma proprio per questo, sono soggette ad un maggior rischio del credito ed al conseguente aumento dei rischi di mancato rimborso e di erosione del valore del capitale investito. Il livello di reddito è soggetto ad oscillazioni e l'andamento dei tassi d'interesse può influire sul valore del capitale delle obbligazioni.
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